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Sul problema dell’autenticità di BWV 565 Arte Organaria e Organistica XIV 2022
La cronistoria[1] dell’indagine a proposito della paternità bachiana della notissima Toccata con Fuga pedaliter[2] BWV 565 sembra essere giunta al punto di una presa d’atto della sostanziale sua autenticità, anche se resiste in Italia una vulgata sottotraccia che da una accettazione entusiastica degli ultimi decenni del secolo scorso[3], perdura oggi sottoforma di acquisizione quasi indiscutibile. Accanto alle disamine estremamente dettagliate che portano ormai alla pressoché inevitabile conclusione della paternità bachiana, soprattutto senza ulteriori validazioni probatorie consistenti e in assenza di nuovi riscontri documentari, può essere anche interessante vedere il cambio di prospettiva che un’opera subisce nel corso della storia del suo arco recettivo, specialmente se da dato sensibile intrastorico dell’autore diventa dato sovrastorico a-temporale. Nel corso di questo breve articolo si vedrà di tratteggiare i termini della discussione, sunteggiare le varie posizioni e tentare di mostrare come la patina auratica che un brano può acquisire nel corso del r una